Glioblastoma
Il glioblastoma (GB) rappresenta la forma più grave di cancro al cervello, con una sopravvivenza mediana di 12/15 mesi. Nonostante le terapie cellulari per il GB siano in sperimentazione, l’asportazione chirurgica, la temozolomide (TMZ) e la radioterapia (RT) rimangono le opzioni terapeutiche principali per il GB, e negli ultimi anni non sono state introdotte nuove terapie a base di piccole molecole. Nonostante i progressi nel trattamento del glioblastoma multiforme (GBM), la prognosi dei pazienti rimane scarsa. Vi sono crescenti evidenze che il targeting molecolare possa tradursi in una migliore sopravvivenza per il GBM, tuttavia, i dati clinici attuali mostrano un impatto limitato sulla sopravvivenza. Il trattamento di un glioma cerebrale rimane una delle sfide più difficili in oncologia. I recenti progressi nella genomica del GBM implicano diverse vie attivate e numerosi geni mutati. L’eterogeneità intratumorale del glioblastoma e il suo modello di crescita invasiva presentano sfide significative. Questa diversità molecolare potrebbe spiegare parzialmente la resistenza terapeutica, e diverse approcci sono stati ipotizzati per mirare ai cambiamenti molecolari.
Un approccio personalizzato, concentrato sul profilo molecolare unico di ciascun tumore, sta guadagnando importanza rispetto alle terapie universali. Questo spostamento verso la terapia personalizzata mira a affrontare le differenze fondamentali tra le cellule tumorali e normali. L’obiettivo è identificare marcatori tumorali bersagliabili specifici per casi individuali, consentendo lo sviluppo di approcci terapeutici su misura.